Valutazione dello stato di conservazione dell’amianto

Valutazione dello stato di conservazione dell’amianto per interventi di bonifica

Se l’ispezione e i successivi campionamenti e analisi mettono in evidenza la presenza di materiali contenenti amianto, ciò non comporta di per sé un pericolo per la salute degli occupanti o la necessità di un intervento di bonifica. Se il materiale è in buone condizioni di conservazione e non viene manomesso, è estremamente improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto. Se invece il materiale viene danneggiato o è in cattive condizioni o è altamente friabile, le vibrazioni dell’edificio, i movimenti di persone o di macchine, le correnti d’aria possono causare il rilascio di fibre.

Per valutare lo stato di conservazione di un materiale contenente amianto si parte, quindi, da una valutazione fisica della sua consistenza, ovvero la capacità dello stesso a rilasciare fibre in aria; un materiale altamente compatto come un pavimento vinilico tende a deteriorarti nel tempo meno di un materiale di sua natura friabile come il floccato. Successivamente si procede all’individuazione di danneggiamenti eventualmente presenti sul materiale, valutando l’anno di posa in opera, la presenza di crepe, fratture, danneggiamenti da acqua, l’affioramento di fibre dalla superficie, ecc.

I dati raccolti nella campagna d’indagine saranno elaborati utilizzando criteri di valutazione che comportano l’utilizzo di algoritmi in grado di quantificare, attraverso l’espressione di un valore numerico, la necessità di interventi di bonifica e/o la frequenza dei controlli e delle verifiche necessarie.

Le informazioni ricavate potranno essere utilizzate quale strumento decisionale circa la necessità di intervenire o meno e per scegliere, qualora necessario e in relazione allo stato di conservazione, l’intervento di bonifica più adatto allo specifico caso tra quelli indicati dalla normativa: incapsulamento, confinamento o rimozione.